Eliquis nella prevenzione del ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare, approvato nell’Unione Europea
La Commissione europea ha ampliato le indicazioni per l’utilizzo dell’anticoagulante orale Eliquis ( Apixaban ) per la prevenzione del ictus e della embolia sistemica nei pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare e con uno o più fattori di rischio per l’ictus.
Apixaban è un inibitore diretto per os del fattore Xa, che previene la generazione di trombina e la formazione di coaguli ematici.
Nella prevenzione di ictus e di embolia sistemica, Eliquis trova impiego al dosaggio di 5 mg due volte al giorno per via orale.
I più comuni fattori di rischio per l’ictus sono: precedente ictus o attacco ischemico transitorio ( TIA ), età superiore o uguale a 75 anni, ipertensione, diabete mellito, scompenso cardiaco sintomatico ( classe NYHA maggiore e uguale a II ).
Apixaban non richiede INR ( International Normalized Ratio ) di monitoraggio, e allo stato attuale delle conoscenze non è associato a restrizioni dietetiche.
L’approvazione si basa sui risultati degli studi di fase III, ARISTOTLE e AVERROES, che hanno valutato Apixaban su circa 24.000 pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare.
Lo studio ARISTOTLE ( Apixaban for Reduction in Stroke and Other Thromboembolic Events in Atrial Fibrillation ) è stato condotto su 18.201 pazienti, ha messo a confronto Apixaban 5 mg due volte die con Warfarin ( dosaggio aggiustato per INR: 2-3 ).
Apixaban è risultato superiore al Warfarin nell’endpoint primario di efficacia di ictus e di embolia sistemica, con una riduzione del rischio relativo del 21% rispetto al Warfarin ( 1.27% versus 1.6/, hazard ario, HR=0.79; p=0.0114 ).
Inoltre Apixaban è risultato superiore al Warfarin per l’endopint primario di sicurezza di sanguinamento maggiore, con una riduzione del rischio relativo del 31% ( 2.13% vs 3.09%, HR=0.69; p inferiore a 0.0001 ).
L’emorragia intracranica si è presentata con una minore incidenza con Apixaban rispetto a Warfarin ( 0.33% vs 0.80%, HR=0.42; p inferiore a 0.0001 ).
Apixaban ha mostrato di essere superiore a Warfarin nell’endpoint secondario di mortalità per qualsiasi causa, con una riduzione del rischio relativo del 11% ( 3.52% vs 3.94%; HR=0.89; p=0.0465 ).
Nello studio ARISTOTLE non è stato osservato alcun incremento nell’incidenza di infarto miocardico.
Il tasso di interruzione dello studio a causa di reazioni avverse è stata del 1.8% per Apixaban contro 2.6% con Warfarin.
Studio AVERROES
Lo studio AVERROES ( Apixaban Versus Acetylsalicylic Acid to Prevent Strokes ) è stato disegnato con l’obiettivo di dimostrare l'efficacia e la sicurezza di Apixaban contro Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) per la prevenzione di ictus o di embolia sistemica nei pazienti che erano inadatti alla terapia con antagonista della vitamina K.
AVERROES è stato interrotto precocemente sulla base della raccomandazione del Data Monitoring Committee a causa di chiare evidenze di riduzione della incidenza di ictus e di embolia sistemica, con un profilo di sicurezza accettabile.
Nello studio AVERROES, Apixaban è risultato statisticamente superiore a Acido Acetilsalicilico per l'endpoint primario di prevenzione del ictus ( ischemico o emorragico ) e della embolia sistemica, rispetto ad Acido Acetilsalicilico ( 1.62% vs 3.63%, HR=0.45; p inferiore a 0.0001 ), così come nel endpoint secondario composito di ictus, embolia sistemica, infarto miocardico o morte per cause cardiovascolari ( 4.21% vs 6.35%, HR=0.66, P=0.003 ).
E’ stato osservato un aumento non-significativo dell'incidenza di sanguinamento maggiore con Apixaban rispetto al Acido Acetilsalicilico ( 1.41% per anno vs 0.92% per anno ).
L'incidenza di sanguinamento fatale ( 0.16% per anno vs 0.16% per anno) e l'emorragia intracranica ( 0.34% per anno vs 0.35% per anno ) erano simili nel gruppo Apixaban e nel gruppo Acido Acetilsalicilico.
Sicurezza di Apixaban
La sicurezza di Apixaban è stata studiata in 11.886 pazienti arruolati negli studi riguardanti la fibrillazione atriale non-valvolare, trattati per un'esposizione totale media di 1.7 anni.
Negli studi ARISTOTLE e AVERROES, il 24.4% (Apixaban vs Warfarin ) e il 9.6% ( Apixaban vs Acido Acetilsalicilico ) dei pazienti trattati con Apixaban ( 5 mg o 2.5 mg ), due volte al giorno, ha manifestato reazioni avverse.
Le più comuni reazioni avverse sono state: epistassi, contusione, ematuria, ematoma, emorragia oculare, ed emorragia gastrointestinale.
L'incidenza globale di reazioni avverse correlate al sanguinamento con Apixaban è stata del 24.3% nello studio Apixaban versus Warfarin, e del 9.6% nello studio Apixaban versus Aspirina.
Nello studio ARISTOTLE, l'incidenza di sanguinamenti maggiori gastrointestinali ( tra cui sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore, tratto gastrointestinale inferiore, e rettale ) con Apixaban è stato pari a 0.76% per anno ( criteri ISTH ).
L'incidenza di sanguinamento intraoculare importante con Apixaban è stata dello 0.18% per anno ( criteri ISTH ). ( Xagena2012 )
Fonte: Bristol-Myers Squibb e Pfizer, 2012
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